LO SCALPO DI TONIO

Tonio era arrabbiato, disperato, furioso...Aveva scoperto che la moglie lo tradiva...

Lui era di origine meridionale e credeva fermamente nel ruolo dell'uomo e della donna. Ma soprattutto credeva nel matrimonio e nell’impegno politico...

Tonio aveva poche “certezze” il Partito, L’amore della Tina e La Mazza...

Pensava che gli altri fossero come lui...era convinto che per vivere fosse indispensabile avere delle “certezze” , dei punti saldi… Avere “UNA MORALE ETICO POLITICA”

Certo anche lui una volta aveva vacillato ed era entrato con degli ex compagni di leva (attivisti della democrazia cristiana)  in un night club sulla S.S. 11 PADANA SUPERIORE.. il “CLUB LA NOTTE BLU” .
Ma lui, La Tina, non l'aveva mai tradita.. non era andato con una di quelle signorine.

La sera, quando si coricava, se il suo cervello volava con la fantasia alla notte del night, perdeva il sonno dal senso di colpa..

Eppure erano passati 27 anni 3 mesi e due giorni...e in fin dei conti non aveva fatto nulla di male...Ma si sentiva, comunque, in colpa.

Si sentiva in colpa, con il partito,  perché entrare in uno di quei locali era da uomo di destra o da americano imperialista e si sentiva in colpa con La Tina, perché a lei non sarebbe piaciuto.

Questa cosa del night lo faceva soffrire perché aveva capito che in un night si può perdere facilmente la propria linea morale, e questo distrugge tutte “certezze” . La sola idea di tornare in quel luogo lo spaventava.

Tonio era uno uomo tutto di un pezzo...che picchiava la mazza tutto il giorno e che per il partito aveva sacrificato giornate intere a montare stand e tendoni per le feste dell'UNITA'.

Anche per La Tina si era sacrificato... mai un caffè, mai una sigaretta o un digestivo... tutti i soldi a casa.. per lei, per farla felice.

La Tina era veramente bella, alta e con un fisico asciutto. Due enormi occhi verdi e una liscia chioma castana..  La domenica passeggiavano lungo la via principale e lui, tenendola fiero sottobraccio, guardava gli altri uomini e con orgoglio sorrideva...

Certo non era più come quando erano due giovani fidanzati ed andavano a ballare a Garlasco... e qualche volta il Tonio pensava alla Morena, quella veneta dal culo stupendo che lavorava al magazzino 2, quello delle mazze e degli attrezzi…. Ma erano solo pensieri, nulla di più.

Anche il partito non era più quello di un tempo.. dalla Rivoluzione si era passati alla Comunicazione.. Dal “Dobbiamo svegliare le masse” al  “Promettiamo di abbassare le tasse”…ma ormai si era abituato all'idea di un mondo senza una Rossa Primavera ...le bastava avere un posto a tempo indeterminato e una pensione sicura.

La sua vita era semplice... Ogni giorno si svegliava ed andava in fabbrica e poi la sera era sempre presente alla sezione di partito per organizzare  tornei di scopa, manifestazioni e dibattiti.

Non era una vita semplice, ma tutto sommato non era male.. e poi se si sentiva triste o preoccupato non faceva null’altro che aggrapparsi alle sue poche certezze..

Il Partito, L’amore della Tina e la Mazza

Fino a quando, un martedì di  settembre, non cominciò ad arrivare quel maledetto Ovaiolo...

Da allora tutti i martedì mattina, l'Ovaiolo, scendeva in città  dalle valli della pedemontana, con il suo Apecar carenato... ed al megafono gridava... “Buongiooorno donneee è arriiiiivatttoooo l'Ovaiolo!!!!”  “Coraggio Donne è qui per voi l'OoooooVAaaaaIOLoooooo !!!!”

Le uova non erano male e La Tina aveva cominciato a comprarle... Lei comprava le uova e l’Ovaiolo sorrideva e gliele vendeva... lei comprava e lui sorrideva, lei sorrideva e anche lui sorrideva

Finché, in una mattina di primavera, mentre  il Tonio era impegnato ad appendere cartelli elettorali per le amministrative,… La Tina e L’Ovaiolo fecero la frittata..... lui sorrideva e lei sorrideva!!! Il Tonio, intanto, attaccava i cartelli e sudava.

La cosa andò avanti per diverso tempo ma il Tonio non se ne era accorto.. e le uova erano buone... e quante!!

Martedì frittata, mercoledì occhio di bue, giovedì strapazzate, venerdì sode, sabato in camicia, domenica zabaglione e il lunedì finivano...
Il lunedì, quando non c’erano più uova, La Tina diventava triste ma il Tonio gli diceva.." Tranquilla domani è martedì e viene l'Ovaiolo, cosi potrai farti una sbattutina con due uova fresche"... Lei taceva e sorrideva...

Ma si sa che in quartiere le voci girano veloci e questa cosa dello zabaglione era sulla bocca di tutti... finché una sera di novembre, il capo sezione del partito, convocò Il Tonio, lo fece sedere davanti alla commissione politica e mischiando Lenin, le uova, il futuro, l'abnegazione per il partito e una strana storia sui tori e le mucche ... le fece capire che La Tina lo tradiva...

Lui prima urlò, poi pianse, poi cantò "faccetta nera"... poi ci ripensò e cantò "l'internazionale"...
I compagni si strinsero a lui ed iniziarono a darle del vino rosso sfuso... dopo averne bevuti 8 litri chiese un paio di savoiardi... “Ho lo stomaco un po' in disordine” disse il Tonio

Era li, da solo,  al tavolo della sezione numero 27 del partito...  Pucciava i savoiardi nel vino, li ciucciava e piangeva...

Di scatto si alzò, salutò i compagni, con un anacronistico pugno chiuso rivolto verso il cielo.. e barcollando tornò a casa... Svegliò La Tina e le gridò  tutta la rabbia che provava in quel momento... era martedì sera...

Poi non parlò più...Lei piangeva e singhiozzando diceva che ormai amava solo L'O...VA... IO... LO

La Tina non era più una ”certezza”, rimanevano soli il partito e la mazza

Tonio andò in cucina si tagliò un pezzo di formaggio e iniziò a pensare alla vendetta... Voleva tirare il collo all'Ovaiolo, come si fa con i galli troppo saltellanti...

Lui l'ovaiolo non lo aveva mai visto ma conosceva l'Apecar.  Lo vedeva passare dalla finestra della fabbrica tutti i martedì mattina e ricordava il nome del paese di provenienza perché era scritto a caratteri cubitali sui pannelli laterali del motofurgone..

Aspettò pazientemente il sabato. Prese la sua Fiat Panda e si diresse verso le valli della pedemontana; aveva con se la mazza e un coltellino svizzero!!! ma sapeva che sarebbero bastate le sue mani.  Pensava "sparito lui.. sparito il problema"...

Lo avrebbe trovato, picchiato e gli avrebbe tagliato lo SCALPO  come facevano gli indiani in quei film western che proiettavano al cinema Araldo, in via Lorenteggio, la domenica pomeriggio...

Si!!!! avrebbe portato lo scalpo dell'Ovaiolo alla Tina!!!

Tonio aveva una nuova “certezza”, LO SCALPO DELL’OVAIOLO

Arrivato al paese posteggiò nella piazza principale ed entrò nel omonimo bar  “BAR DELLA PIAZZA”... Ordinò un caffè e chiese al barista "Dove trovo l'Ovaiolo?". Il barista lo guardò e rispose  "il Sindaco vuole dire? " e proseguì " vada pure in Municipio o davanti alla chiesa - Lo riconoscerà subito” - “Oggi qui è festa grande e sicuramente ha la fascia tricolore.."

Tonio tra lo stupito e lo sconsolato chiese “Sindaco? Ma di che partito…?”. Il barista prese tra le mani una foto di Lenin e disse fiero… “del Nostro!!!!” e sottolineo a voce alta  “L’Ovaiolo è il compagno numero 1. Ha portato le sue uova anche alle felici compagne contadine di Volgograd!!!”. 

Cosa??? Penso Tonio!!!! … “Ma un compagno non può distruggermi la vita!!!” -  “Noi dovremmo sfilare insieme contro il capitalismo… e lui l’unica cosa che si è sfilato sono i pantaloni!!!!”. “Ma cosa siamo diventati???? Ma tra noi compagni NOOOO!!!”

Anche il Partito non era più una ”certezza”, rimaneva la mazza e forse Lo Scalpo dell’Ovaiolo.

Pronto all’azione finale, il Tonio si avvicinò all'uscio ed iniziò a guardare la piazza.

Nel mentre, all'interno del Bar, un vecchio chiese al barista "chi è quel terrone?"... "Tranquillo Luigi... è uno dei soliti mariti che vengono dalla città a cercare l'Ovaiolo"... il vecchio guardo il barista sorrise e rispose.... "aaaaaaah va be' aaaaaaah ... fammi un spuzzato" e tornò a leggere i necrologi su IL MESSAGGERO DELLE VALLI PEDEMONTANE

Tonio era pronto allo scontro... continuava a pensare....LO SCALPO, LO SCALPO,LO SCALPO, “LO SCALPO è la mia nuova “certezza”...

"Oggi....Le taglio lo Scalpo e lo porto prima alla sezione di partito e poi alla Tina!!!" Tutto tornerà al proprio posto.

Finalmente lo vide... vide l'Ovaiolo.. lo riconobbe per via della fascia tricolore.

Tonio si fece spazio tra la piccola folla si avvicino a lui e lo guardo dritto negli occhi.

L’Ovaiolo era un uomo abbastanza alto, ma con la panza grossa e le mani fini. Indossava un paio di pantaloni di velluto a coste con il risvolto pieno di cacche di gallina,  una giacca di flanella bordeaux , di due taglie più grandi, ed un cappello marrone scuro stile Borsalino a tesa larga..…Tutto puzzava di pollaio!!!

Tonio si posizionò a gambe leggermente divaricate con i pugni appoggiati ai fianchi, il petto gonfio e il mento rigido... Una postura non proprio di sinistra.

Fisso l’Ovaiolo e disse "Io sono Tonio, il marito della Tina"...

L'Ovaiolo si levò il finto borsalino e sorridendo domandò "Compagno vedo che tu porti la spilla del partito sulla giacca!” “Dimmi compagno…di chi mi parli? Chi è La Tina?"...

Tonio si bloccò, rimase paralizzato con il sole che gli colpiva il volto... La Mazza ed il coltello svizzero gli caddero al suolo..

Anche la Mazza non era più una “certezza” … Rimaneva lo Scalpo!!!

Ma era proprio questo che le aveva congelato il sangue… la cosa che lo aveva paralizzato è che si era reso conto che “L'OVAIOLO ERA PELATO!!!!!” … Non esisteva nessuno scalpo!!!!

L’Ovaiolo aveva solo pochi capelli nella parte posteriore del cranio, tra le due orecchie... sembrava uno di qui vecchi macellai delle pubblicità!!!

Il cervello di Tonio andò in corto circuito..."LO SCALPO....Dov'è lo scalpo???  Come faccio senza scalpo???? COSA PORTO AL PARTITO? COSA PORTO ALLA TINA?"...NOOOOO!!!!!! COSA FACCIIIIOOO?”

Anche lo Scalpo non era più una “certezza”…

La “certezza” che avrebbe riportato tutte le “certezze”… non esisteva era solo un’illusione.

L’Ovaiolo aveva giustamente la testa come un uovo.

Tonio si girò,  sconsolato ed intontito risalì in macchina ed abbandonò rapidamente le valli pedemontane...

Non trovava un alternativa per salvare la sua vita e il suo mondo. Senza quello scalpo non sapeva che fare.

Non aveva lo scalpo, non aveva l’amore della Tina e non aveva un Partito. Non aveva più una mazza!!!

Non proprio….perchè la mazza, l’aveva raccolta prima di andare via… ma sarebbe servita a poco e la teneva tra le mani solo come triste ricordo.

Le sue certezze erano tutte distrutte come le uova in un paniere…

Ma lui senza certezze non sapeva vivere. Tonio sparì.  Non tornò dalla sua Tina, non tornò alla sezione di partito.

Girovagò per un po’ di settimane e poi un giorno si fermò lungo la S.S. 11 PADANA SUPERIORE ...al CLUB LA NOTTE BLU dove 27 anni 4 mesi e otto giorni prima aveva visto uno spogliarello..

E da allora vive lì. Fa il guardiano del locale e difende le ragazze dai clienti eccessivamente accaldati. Passa la giornata a guardare i loro culi e i tristi volti dei clienti.

Tonio aveva poche “certezze” il Partito, L’amore della Tina e La Mazza... ... e pensava che gli altri fossero come lui.

Ma le certezze non erano servite a nulla.. Non erano state sufficienti per difendersi dalla semplice realtà della vita. Aveva sempre vissuto aggrappandosi a poche certezze, perché non aveva il coraggio di affrontare la vita per quello che è veramente.

A volte difficile a volte fantastica.  Dipende dal momento e dal ruolo… a volte si è Ovaioli altre picchiatori di mazze a volte comunisti altre disfattisti…

L’unica certezza e che non ci sono certezze. Tutto cambia tutto si evolve.

Tonio alla fine lo aveva capito. Al CLUB LA NOTTE BLU passavano tutti, dirigenti del suo e di altri partiti, compagni, colleghi, anche il marito della Morena quella del magazzino 2... anche l'ovaiolo passava di li una volta al mese.

Loro non avevano certezze dietro le quali nascondersi, avevano solo pulsioni ed umanità

Oggi Tonio sta ancora li, al  "CLUB LA NOTTE BLU"... dorme lì, mangia lì, vive lì..... Lucida la sua mazza per non farla arrugginire....e passa le giornate aspettando e sperando che un giorno trovino una cura per la calvizie...in modo che lui possa tornare nelle valli pedemontane, trovare l’Ovaiolo con un lungo ciuffo e prendere quello scalpo che il destino gli ha negato...

È li, che aspetta, come un vecchio attivista politico che sogna di fare la rivoluzione senza accorgersi che la rivoluzione è già in atto.

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