EL APRETON....


Guardare Madrid da una delle finestre de las Torres Colón  non capita tutti i giorni. Io ero lì in una mattina di novembre del 2000 e passa…

Madrid in Novembre è particolare. Madrid è sempre bella, è imperiale, è viva, è spagnola… ma in Novembre è diverso… Madrid in novembre ha qualcosa di più, è Bellissima…

Il vento freddo spazza via le nubi e lascia spazio ad un fantastico cielo azzurro. A Madrid in novembre fa freddo, ma verso le 10 di mattina arriva il sole che ti rallegra la giornata e ti riscalda il midollo. 

Las Torres Colón sono in Plaza Colón… Nulla di più semplice.  Non puoi perderti a Madrid…basta dire al taxista… “Por Favor…Torres Colón en Plaza Colón”… è quella piazza dedicata a Cristobal Colón, l’uomo che scopri l’America..

Io ero in un megaufficio al 21° piano di uno dei due rascacielos che costituiscono las Torres Colón, in Plaza Colón a Madrid. Erano le 11:00 di mattina e stavo aspettando di parlare con il megapresidente di una megasocietà che doveva fare una megaespasione internazionale. Ero li per presentare il mio piano di sviluppo dal titolo: “Desarollo de la megaempresa en el mercado transalpino: Italia… Analisis y nueva figuraciones”..
Tutto era pronto… Progetto, Business Plan, Power Point, Preventivo da presentare, Sconto da applicare, Promesse da fare e non mantenere…

Avevo studiato tutti i dettagli, compreso il più importante.. “Un grande sorriso professionale, da vero professionista”.. Un sorriso vincente di quelli tra il… “TRANQUILLI!!! CI PENSO IO” e …“ L’ESPERIENZA ACQUISITA IN QUESTI ANNI MI CONSENTE DI OPERARE CON PROFESSIONALITÀ, ECC….”

Mi ero allenato a sorridere durante il viaggio da Milano… In realtà il sorriso che mi veniva meglio era il primo quello del .. “tranquilli!!! ci penso io” .. Il secondo non tanto.  Ma questo era dovuto al fatto che non so mentire. 

In realtà, io di grandi esperienze non ne avevo. Avevo solo voglia di fare qualcosa di importante, di dimostrare che ero capace… Pensavo “…e che cazzo!!!! fatemi provare anche me!!!!”.. Quello era il mio spirito… Anch’io volevo fare qualcosa di Mega …

Ero al 21° piano di uno dei due Rascacielos Colón, in Plaza Colón a Madrid. Ero lì  perché volevo raggiungere un sogno. Essere un megaconsulente, di una megaimpresa, impegnata in un megaprogetto di una megaespansione internazionale..

Il mio sogno era molto semplice …passare da essere Sega a essere Mega….per questo motivo ero li,  pronto per presentare il mio megaprogetto al mega presidente..

Dalle grandi finestre della sala riunioni potevo vedere tutta la città. Fantastica!!!! 

Vedevo l’intera  Castellana, il vialone che taglia Madrid… Uno stradone enorme che parte dal nord della citta con le sue 8 corsie per trasformarsi, dopo plaza Colón, in un bellissimo viale alberato dove convivono taxi, auto, panchine, bar e pensionati… è il famoso  Paseo de Recoletos , che ancora più giù si trasforma nel Paseo del Prado, per terminare alla stazione di Atocha.  

Percorrendo questa lunga lama urbanistica puoi vedere “las Cuatro Torres del Business Area” (ex Madrid Arena),  il Santiago Bernabeu, un paio di Corte Ingles, un Cadena VIP’S, Ministeri ed Ambasciate per finire al Museo del Prado e terminare davanti la porta della stazione di Atocha.

La  vista era fantastica… …Ma io avevo una strana sensazione, conoscevo molto bene Madrid e la consideravo come una bellissima Señora. Una Donna con le forme sinuose ed il sorriso fine, ma con le labbra così carnose da riportarmi in mente le emozioni masturbatorie dell’adolescenza.. Io ero lì e da quelle grandi finestre le stavo sbirciando il seno, o meglio, stavo timidamente guardando la grande linea che divide le sue enormi tette…..Da un lato il barrio de Salamanca e dall’altro El Centro, Chamberì, Tetuan…
Freddo, Sole, Tette, Grattacieli e grandi sogni. Non mi mancava Nulla. Ero motivato, con il sorriso allenato e convinto di portare a casa la mia vittoria!!!!

Ma è proprio in quel momento che arrivò l’indesiderato, l’inaspettato, l’imprevisto….

A Madrid, io era arrivato la sera prima.. Volo della NOPAY-NOPARTY con solo posti in piedi, ma costava 8 euro e 23 centesimi… potevo permettermelo. 

Decollo alle 5:59 della mattina dall’aeroporto di Bresso, scalo di 4 ore ad Orio al Serio, tragitto in pullman fino a Pordenone e poi diretti a Madrid… 

L’unico inconveniente era che il bagaglio doveva essere al massimo delle seguenti dimensioni: lungo 18 cm, largo 5 cm  e di forma cilindrica; altrimenti avrei dovuto pagare una sovratassa di 2.500 euro…
Come tutti, mi ero recato felicemente  in farmacia ed avevo comprato un preservativo, infilato le mie cose con estrema precisione e mi ero presentato al check in..
Una sorridente signorina mi aspettava davanti all’ingresso…ma  di colpo, quando si avvicinò al desk per l’imbarco, si trasformò, come d’incanto, in un vecchia ed acida racchia hostess (ex alitalia). Di quelle alte, finte bionde, con la scarpa numero 43…

Alle 8:00 precise, dopo molti delayed ed altrettanti sorry, si decise a comunicare al microfono la famosa frase liberatoria… “siamo lieti di annunciarvi che imbarcheremo il volo xxx88824 per Madrid…. Finalmente!!! Mi misi in coda …l’ispezione bagaglio era ferrea… Quando arrivò il mio turno, mi guardo ed alzando il lato sinistro del labbro superiore,   disse, “Metta il bagaglio nell’apposito misuratore metallico” … Io annui ed infilai il mio unto bagaglio nel misuratore… La vecchia biondona dai piedi smisurati, mi fisso e con voce acidula bisbigliò… “ Buon Volo” . Io pensai “Ma sai dove ti infilerei il bagaglio… lungo 18 cm, largo 5 cm , di forma cilindrica e oleoso?” … ma mi trattenni e passai senza dire nulla…
Arrivai a Madrid alle 19:58…all’atterraggio suonarono una c@zzo di trombetta per festeggiare il fatto che eravamo arrivati con un 3 minuti di anticipo.. il volo era così schedulato: DECOLLO DA BRESSO INTERNATIONAL AIRPORT ore 5:59  - ARRIVO A MADRID BARAJAS TERMINAL 2 ore 20:01 

Corsi in albergo… o meglio nella mia abituale pensione di calle Toledo.. si chiamava El Rincon de Paloma.. non era male e costava poco… Certo non era un 5 stelle e non aveva tutto… mancava la piscina, la palestra e il bar… ma di notte potevi vedere un piccolo spaccato della Movida Madrileña…

La pensione era frequentatissima da molti clienti importanti.. Ingegneri, Architetti, Dottori, Professori, Dentisti, Ottici e Ortopedici…Dopo le 23:00.. Tutti salivano e scendevano le scale velocemente, senza salutare, accompagnati da signorine e signorini in minigonna… entravano in camera si riposavano per 7/8 minuti e poi correvano imperterriti e sorridenti verso la loro frenetica e soddisfacente vita… quelli si che erano professionisti!!!… loro erano già dei Mega.. ed io ero li per diventarlo!!!

Arrivai in pensione alle 20:39 salutai Paloma, la vecchia receptionist, lascia il mio Bag Condom  in stanza e corsi in Plaza Sant’anna.  Il mio amico Atoli mi stava aspettando, lui  lavorava per una multinazionale spagnola e a Madrid ci andava spesso.

 Anche lui era di Milano … ma tra mogli, figli e conference call non riuscivamo mai a vederci e quindi le sere “divertenti” le passavamo a Madrid. Appuntamento in Sant’Anna alle 21:30 e poi si vedrà…
Lui, al tempo, era già un Mega e dormiva in un 5 stelle pagato dalla sua Mega società… io ero ancora un Sega e dormivo tra i gemiti e le parrucche bionde.

Atoli aveva studiato Economia all’Università Bocconi e io , pirla, architettura al Politecnico… 

Come sempre mangiammo Huevos estrellados, Pulpo a la gallega, Patatas Bravas, Jamoncito y quesitos... Cerveza a fiumi e poi un giro nei pub della città.. Gin Tonic, Ginebra con naranja, Ginebra con Coca Cola, Ginebra con Ginebra…solo alle 4 della mattina mi ricordai che la Ginebra era il Gin… e che c@zzo!!!... Ero leggermente ubriaco.  Decisi di andare a dormire.  Salutai Atoli, che l’indomani doveva decidere il destino di 3.500 operai di una ex miniera di Canga de Narcea e corsi in albergo… a Nanna… 

Ma non riuscivo a dormire, allora mi allenai un po’ per migliorare il mio sorriso da professionista.. finché il sonno prevalse.

Alle 9:00 ero sveglio come un grillo, mi feci una doccia gelata, salutai Paloma e corsi in strada… Ero pronto per il mio appuntamento… ero pronto per L’APPUNTAMENTO…

Erano le 11:00 di mattina, mi trovavo al 21° piano del rascacielos Colón, in una megasala riunioni… spiavo le tette a Madrid e aspettavo la svolta della mia vita.

Mi aveva accolto una bionda signorina con due enormi occhi neri e il seno piccolo; gentilmente mi aveva fatto accomodare nella mega sala riunioni della mega società… Sorridendo mi disse  “Le porto una caffè? “  risposi “No grazie… una acqua ghiacciata va benissimo”… Volevo cacciare gli ultimi residui di gin che galleggiavano nel mio corpo e lo sanno tutti che  l’acqua depura. 

Non so se la causa  fu l’aria condizionata, l’acqua ghiacciata, la ginebra della notte prima,  il volo o semplicemente la paura e la tensione… so solo che di colpo arrivò l’inaspettato… Arrivò “EL APRETÓN”….

NOOOOO !!!! Avevo urgentemente bisogno di in BAGNO!!! Eccolo il maledetto imprevisto!!! Avevo la cacarella…

Letteralmente, in spagnolo “Apretar”  significa stringere e Apreton significa “l’azione di stringere con forza”.. Era quello che dovevo fare, era l’unica cosa che potevo fare…STRINGERE

Iniziai a sentire una gelida sensazione nelle ossa mentre una leggera cappa di sudore ghiacciato copriva la mia schiena. Al contrario la mia pancia ribolliva come una pentola di pasta e fagioli, il contrasto termico che stava colpendo il mio corpo era tremendo.

Chiusi con tutta la mia forza gli occhi e poi li spalancai nuovamente fissando il vuoto. Pensai “EL APRETÓN…NOOOOO!!!!”. E se arriva il mega-presidente? Cosa faccio? 

Ero spaventato, perso, preoccupato. La mia vita era ad una svolta, il mio momento era arrivato, il bivio era di fronte a me… Ma a me scappava la cacca. Molta e probabilmente fluida.

PANICO!!!! CHE FACCIO???? Non potevo andare in bagno… “e se arriva il Mega presidente?”
Mi calmai… pensai “adesso basta, Concentrati”… Un vero professionista è anche problem solving… Analizzai immediatamente la situazione valutai gli strumenti e le strategie. Da vero mega Professionista…sviluppai mentalmente tre soluzioni Piano A, piano B, Piano C.. 

Piano A: La Rigidità….Stai fermo, non ti muovere, alterna respiri profondi con respiri corti… fissa un oggetto per 10 secondi… poi respira e fissa un altro oggetto per altri 10 secondi.. Iniziai fissando un quadro, una natura morta, poi passai all’appendiabiti. La pancia iniziava a calmarsi, il mio battito cardiaco pure.. Bene sembrava che tutto tornasse alla normalità.. Passai al terzo ed ultimo oggetto.  Un Vaso…  Iniziai a guardalo intensamente.. Era di porcellana Bianca, con una forma arrotondata, largo a sufficienza…sembrava un water.. uno stupendo water… Il battito cardiaco torno a salire e il magma nella mia pancia a scendere.. decisi di passare al piano B

Piano B: I passettini… Questa tecnica l’ho imparata da bambino…la nostra casa aveva solo un bagno e noi eravamo in tanti… La tecnica è semplice e spesso efficace. Ci si alza e si fanno dei piccoli passettini a gambe rigide e natiche serrate, nel contempo, si respira e si canticchia…canzoni senza parole, solo suoni …tipo “NANANA NANANA OH OH OH NANANA “…La postura perfetta è quella del soldatino di piombo. Si continua senza fermarsi. Avanti e indietro…Per girare si fanno curve strette e si aumenta la velocità dei passettini… L’ideale è poter inserire nel canto qualche grido tipo “ALURAAA CHE MI STO’ CAGANDO” oppure “..E CHE STAI FACENDO LA TOUR EIFFEL? VUOI LIBERARE IL CESSO????”. Ma gridare nella mega sala riunioni non era proprio il caso…  
Di colpo la porta si aprì ed entrò la signorina dagli occhi grandi e il seno piccolo.. Sorridendo disse “Il Mega Presidente sta arrivando e leggermente in ritardo”, io sorrisi ed annuì.. Li mi guardo fisso negli occhi e con voce suadente sussurrò “ Un caffè? Una bella acqua Ghiacciata?”.. Un’allegra smorfia paralizzo il mio volto, riuscì solo a fare un cenno negativo con la testa.. Lei usci ed io pensai “MA VA A FANKULO… TU E L’ACQUA GHIACCIATA!!!”… Maledizione…Per interagire con lei mi ero fermato…quindi:…Piano B fallito!!!…. Mi rimaneva solo il mitico Piano C

Piano C: Dove farla e come nasconderla… Non avevo altre possibilità! Controllai le finestre ma erano sigillate… Pensai al fancoil dell’aria condizionata, all’armadio…ma era tutto troppo complicato allora iniziai a valutare tutti gli oggetti a forma concava… Portapenne, Cestino, Portaombrelli, ecc. Ma quel pirla di architetto che aveva progettato l’arredo amava gli oggetti fatti in rete… Tutti erano in maglia di acciaio anodizzato e bucherellati… inutilizzabili come contenitori.

Non mi rimaneva che il fantastico vaso di porcellana bianca…Andava benissimo e poi lo avrei riempito con le caramelle e i cioccolatini che erano al centro del megatavolo della sala riunioni..

La decisione era irrevocabile… mi avvicinai e presi in mano il vaso per verificarne la forma… Mentre lo guardavo si aprì nuovamente la porta.. era il Mega Presidente… un tipo alto un metro e 67 con il riportino e un braccio più lungo dell’altro (penso a causa del pesante rolex d’oro)

“ Tu eres Mauro, el Italiano? Verdad? ”..Io con il vaso in mano lo guardai sorrisi e dissi “SI SOY YO”…
Si avvicino mi strinse la mano e commento “ quello che hai in mano è il premio che mi hanno dato lo scorso mese come miglior  mega imprenditore del mundo mundial”… Io sorrisi e dissi “Si lo so”…e continuai “poterlo tenere tra le mani e vederlo da vicino, è un onore per me” … 

Il mio sorriso da professionista era pronto e operativo… L’apreton scomparso.. la pancia irrigidita e il magma rintonato nella giusta posizione.. tutto in un solo istante!!!

La riunione andò bene, firmai il contratto e tornai a Milano con un volo Business Class. Finalmente anche io ero un Mega…

Adesso, a distanza di tanti anni, quando ricordo quel giorno di novembre a Madrid…penso di aver capito alcune cose.  La prima è che “nella vita non mi spaventa nulla, tranne gli imprevisti e le soprese”,  la seconda “…ho capito che i problemi appaiono di colpo, ma spesso, spariscono con la stessa velocità” e la terza, che è  sicuramente la più importante… “In realtà di essere un Mega… non mi importa una Sega”.

Oggi vivo tranquillo, lavoro, seguo il rugby, parlo con i miei figli… e cerco di avere sempre un bagno vicino.
Anche Atoli si è stufato di fare il Mega… un paio di anni fa ha mollato tutto ed ha aperto un sito di e-commerce di fiori secchi… un po’ li vende e un po’ li fuma… 

Oggi quando vogliamo passare una bella serata ci vediamo al parco solari… io porto le birre e lui i fiori secchi..  e se poi abbiamo 7/8 minuti liberi…..Ma questa è vita. ..:)

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