SUPPOSTE E STRESS

Aprii gli occhi e vidi la moquette rosso scuro. Cosa ci facevo a terra nel mio ufficio? Non lo sapevo.
Avevo freddo ma stare appoggiato sul pavimento mi faceva sentire bene, capi che dovevo alzarmi, ci provai, ma avevo i polmoni pieni di una densa aria pesante e la testa mi pesava come una palla di cannone.  Inutile provarci. Mi allungai nuovamente al suolo ed iniziai a guardare il soffitto.

Chiusi gli occhi e provai a respirare profondamente. Credo che passarono altri 10 minuti.

Di colpo senti la bocca secca e la lingua che mi si incollava al palato. Avevo sete, una sete fortissima. Feci uno sforzo e mi misi seduto, appoggiando la schiena alla libreria. 

Presi il cellulare e guardai l'ora, erano le 17:00.  Respirai profondamente ed iniziai a ricordare

A mezzogiorno avevo pranzato da solo al bar sotto il mio ufficio, una piadina cotto e fontina. 
Ero stato interrotto da almeno 4 chiamate telefoniche, tutti urlavano, pretendevano, chiedevano accusavano. Nessuno mi aveva chiesto "hei come va?". Alla fine non avevo bevuto neppure il caffe. 

Tornato in ufficio guardai la posta. 4 messaggi spam, 3 richieste di favori, 1 comunicato dalla banca e 2 email minacciose, piene di sensi di colpa ...

Scrissi una stronzata su facebook ed iniziai a fare la lista dei lavori per il pomeriggio. Guardai più volte la lista e mi resi conto che nulla di quello che trovavo scritto mi interessava.

Iniziai a cazzeggiare su internet; volevo spegnere il cervello e il cuore. 
Non so quanto tempo passai a guardare stronzate, leggere articoli idioti e compilare test su che tipo di animale o automobile o attore degli anni 80 mi assomigliasse di più.

Il telefono continuava a squillare. Mi limitavo a guardare il nome sul display,  pensare " ne ho piene le palle" e con un rapido movimento indice-pollice silenziare rapidamente la chiamata.

In realtà da oltre 4 anni aspettavo una telefonata. Una telefonata che non arrivava mai. 
In cuor mio sapevo che non sarebbe mai più arrivata, ma la speranza mi aiutava a continuare a vivere.

il pomeriggio passava ed io pensavo, chattavo, sognavo, aspettavo. 
Ma a un certo punto mi fermai e mi resi conto che mi scappava la pipì...

Mi alzai e mi dirisi verso l'uscita della stanza, il telefono cominciò nuovamente a squillare... Tornai velocemente indietro con il cuore pieno di speranza...forse la mia attesa era terminata...forse era la chiamata "giusta"

Nulla, la solita delusione. Mi girai e mentre cercavo di riattivare il mio corpo sentì una piacevole stanchezza avvolgermi, una fantastica sensazione di leggerezza che mi ricordava  le braccia di mia madre quando ero bambino, quando mi stringeva a lei..

Tirai un sospiro e tutto si calmò, la luce si spense..erano le 15:58 

alle 17:00......

Aprii gli occhi e vidi la moquette rosso scuro. Cosa ci facevo a terra nel mio ufficio? Non lo sapevo.........
L'indomani il dottore mi disse che era stato solo un semplice crollo da stress, che dovevo "rischedulare la mia vita", che non dovevo pensare troppo. Mi disse "Prenditi una pausa e due supposte!!!! "

Tornai  a casa e cominciai a mangiare le supposte...e proprio mentre mi si scioglievano in bocca , che sentivo quella strana sensazione di grasso chimico e gelatina..  Fu proprio in quel momento che capì che aveva ragione il dottore  forse  "dovevo veramente prendermi una pausa..."

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