Oggi al campo mi è capitata una cosa stupidamente semplice. Ora che sono tornato a casa, sento il bisogno di scrivere questa storia.
Patricia, mia moglie, è
tornata da un viaggio di lavoro di quattro giorni ed ha portato ai
bambini ed a me dei braccialetti in cuoio, dei semplici braccialetti
come quelli che si comprano nei mercatini delle spiagge durante le
vacanze.
Oggi tutta la famiglia
aveva un bracciale al polso, un braccialetto di cuoio da
pochi euro, ma per noi un oggetto importante, un simbolo che ci
univa.
La tipica stupidata che
dopo pochi giorni si dimentica e finisce nel cassetto del comodino. Quello in basso dove si tengono i pantaloncini da ciclista o le calze
da trekking, quel cassetto che si apre solamente per andare a
castagne, oppure nei momenti di grande depressione.
Stasera sono andato ad
allenarmi con il mio nuovo braccialetto di cuoio.
Arrivato nello spogliatoio mi sono reso conto che non potevo levarmelo.
Cazzo non ci avevo pensato!!!!
Arrivato nello spogliatoio mi sono reso conto che non potevo levarmelo.
Cazzo non ci avevo pensato!!!!
Mi domandai
immediatamente “adesso che faccio? “ ..“e se si rompe?”
Pensai “oggi è solo un
allenamento, cosa vuoi che succeda"...."Sicuramente lo perderò sabato
al torneo dei 6 comuni, sicuramente qualcuno me lo strapperà al primo
placcaggio”.
Ma non importa, sabato è tra 2 giorni
e nessuno si ricorderà di questo piccolo oggetto.
E poi di sabato ci sono i compiti,
la piscina, l'Esselunga e sopratutto c'è Ulisse su Rai 3. E i
genitori sanno, che alle 21:15 del sabato, Alberto Angela annullerà
le emozioni della settimana portandoci in un fantastico mondo di
scienza e storia. Sabato sera sarà più semplice dire “ oggi ho perso il
braccialetto durante il torneo dei 6 comuni”.
Mi guarderanno assopiti e diranno “ Ma Papà!!!! Uffa sei sempre il solito”, e tutto finirà li, senza importanza.
Mi guarderanno assopiti e diranno “ Ma Papà!!!! Uffa sei sempre il solito”, e tutto finirà li, senza importanza.
Il problema che il
braccialetto io lo perso questa sera, durante l'allenamento.
Non so quando, ma mentre giocavamo mi sono reso conto di non averlo più. Il mio braccio era spoglio ed io mi sentivo una vera cakketta...
Non so quando, ma mentre giocavamo mi sono reso conto di non averlo più. Il mio braccio era spoglio ed io mi sentivo una vera cakketta...
Cominciai a pensare alle
cose più stupide, “sta cosa mi porterà una sfiga allucinante”,
“magari oggi mi faccio male”, ecc.
Ma il vero problema era
che il mio cuore si era svuotato un po'. Nulla di grave, una
stupidata. Ma pensavo ai miei figli e a mia moglie. Li avrei
delusi...poco, ma li avrei delusi. Nulla di importante, ma li avrei un
po' delusi.
Uffa...giocavo ma ero
malinconico e la felicità non era più in zona....
Decisi che a fine
allenamento avrei cercato il mio braccialetto. Ma trovarlo in un campo
d'erba, alle 10 di sera, non sarebbe stata un'impresa facile, anzi
impossibile. Il tipico ago nel pagliaio.
Finito l'allenamento
cominciai la mia assurda ricerca.
Da solo vagavo per il campo, con la testa bassa.
Da solo vagavo per il campo, con la testa bassa.
Il primo ad avvicinarsi è
stato Roberto (detto ING) e poi un altro compagno e poi un altro
ancora.
Valentino, il nostro
allenatore, ha capito che stava succedendo qualcosa e mi ha chiesto
cosa cercavamo...Noi cercavamo un semplice braccialetto di cuoio.
In un attimo, Valentino
ha schierato l'intera squadra lungo la linea e tutti insieme abbiamo
cominciato ad avanzare affiancati lungo il campo. Ognuno guardando il
suo pezzo di terreno, come deve fare una squadra di rugby.
Oltre venti persone erano
schierate in linea e scandagliavano ogni millimetro di campo.
Dopo neppure un minuto
Franco (alias L'uccello campione del mondo) aveva in mano il mio
braccialetto. Lo aveva trovato. La linea aveva funzionato...Tutti
insieme, tutti uniti, tutti in linea.
La mia squadra aveva
trovato uno semplice braccialetto di cuoio, il cui destino era di
finire nel secondo cassetto del mio comodino.
Una squadra si era mossa
per aiutare un singolo compagno.
Nel Rugby lo chiamiamo Sostegno.....
Nel Rugby lo chiamiamo Sostegno.....
Per noi è naturale
aiutare chi ti sta vicino in campo, è una delle regole fondamentali
per poter vincere. Tutti insieme, tutti in linea, tutti uniti per un
obiettivo.
Che l'obiettivo sia una
meta o un semplice braccialetto di cuoio non cambia nulla.
Questo è il Rugby, ti
insegna semplicemente ha capire che da soli è molto più difficile
vivere....
Un braccialetto, un
emozione, una palla ovale. Tutto molto semplice...