Formaggio e rugby


Seduto al tavolo della cucina pensando al nulla, con un coltello nella mano destra e un pezzo di formaggio nella sinistra.

La capacità di appoggiare il pollice sulla crosta e dare la giusta forza al coltello per tagliare una fetta di formaggio è un’arte comune a tutti i popoli…Lo faceva mio nonno e anche mio padre…oggi sono in grado di farlo anch’io.. 

Adoro quell’istante in cui avvicini il formaggio alla bocca  e il coltello ti sfiora il naso. Adoro rompere un pezzo di pane e adoro il gusto del vino rosso che con il formaggio non può mai mancare.

Un gesto semplice e un sapore unico. Mia madre è friulana e mio padre era calabrese. Due mondi lontani, due modi diversi di pensare il “vivere”…ma il gesto del taglio del formaggio è lo stesso.  Possono esserci mille diversità, mille modi di vivere e altrettante visioni del mondo; ma il formaggio è sempre il formaggio, il pane è sempre il pane, il vino è sempre il vino e il coltello fa la sua parte.

Stasera dopo l’allenamento sono tornato a casa e mi sono seduto in cucina.  Al campo non avevo cenato.
Nel Rugby è un’abitudine cenare insieme, in casetta o in baracca o per le squadre più “IN” nella club house…

Ma stasera non avevo cenato!

Dovevamo scegliere le maglie, era il compleanno di Gerry, parlavo con Gegi e anche Len festeggiava il Man of the match dell’ultima partita… quindi la pasta l’ho vista solo passare…dopo un paio di birre e 4 manciate di patatine mi sono appoggiato al banco e ingurgitato direttamente una fetta di torta accompagnata da un caffè ristretto.

Sono arrivato a casa, ho aperto la porta con attenzione  e , cercando di non fare molto rumore, mi sono diretto in cucina. Avevo fame…

Ho preso un pezzo di formaggio, un coltello e un tozzo di pane. Mi sono seduto è ho iniziato a tagliare delle fette sottili. 

Da solo, fissando la parete e pensando al nulla….Ma Il gusto del formaggio, la sensazione del pane croccante e il caldo della casa  hanno riportato i miei pensieri al campo. Alla fatica, alla pioggia, al fango, agli amici, al mio labbro gonfio per una testata…  Un insieme di pensieri e di sapori che si sono trasformati in un vortice sempre più intenso che mi ha avvolto….una sensazione unica. Non avevo brutti pensieri, non ero stressato e non pensavo a nulla…. Ero solo felice….

Seduto da solo in cucina, con un coltello nella mano destra, un pezzo di formaggio nella sinistra,  un labbro gonfio e una squadra di amici.

Come un idiota fissavo la paretepensavo alla mia squadra di rugby, mordicchiavo pane e formaggio... e sorridevo 

Alla fine è rimasta solo la crosta e sono andato a dormire…


5 commenti:

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mauro4t ha detto...

Grazie 1000

Francesco ha detto...

Bello davvero... da giocaore old friulano!!!

Unknown ha detto...

Anche noi abbiamo formato una squadra di old e anche noi siamo solo felici e proviamo le stesse sensazioni che tu descrivi, proprio grazie al Rugby.

Salvatore LICATA detto Toti ha detto...

Caro Mauro, il dono della penna non è di tutti. E tu ti diverti proprio... emozionandoci sempre. Ti devo coinvolgere in un lavoro? A presto. Toti