Spesso guardiamo con ammirazione le squadre vincenti o le aziende
che hanno “successo”. A loro riesce tutto con facilità ed anche il fato si schiera
dalla loro parte. Vincono, festeggiano e sorridono.
Superano ogni difficoltà con leggerezza e riescono in
imprese impossibili. Tutti li ammirano, tutti li acclamano, tutti li studiano.
A volte anche loro perdono, ma poi resuscitano e ritornano più forti di prima.
Ma dove si nasconde il loro segreto, cosa li differenzia?
Ho giocato e lavorato con squadre ed aziende vincenti e con altre
destinate alle peggiori sconfitte. Ho festeggiato vittorie e ho passato momenti
così fallimentari ed imbarazzanti che mi sono vergognato di me stesso e delle
mie azioni. Ma ho avuto la fortuna di conoscere attimi di gloria e momenti di successo.
Ogni volta che ho partecipato in modo diretto ad una
vittoria non ho sentito la fatica, non ho sofferto, non ho sentito nessun
dolore, ma soprattutto non ho mai dovuto fare qualcosa di speciale.
Inizialmente pensavo che questa sensazione fosse dovuta al
fatto che i ricordi delle vittorie sono sempre positivi, che vincere ti fa
dimenticare gli sforzi e i sacrifici…ma poi, pensandoci bene, ho capito che la
differenza è un’altra…è una differenza stupida quanto semplice.
È la differenza tra Volere e Dovere.
Se vuoi qualcosa, se la desideri ti impegni al massimo per
ottenerla e ti diverti a farlo.
Se ami veramente uno sport o un lavoro ti impegni anche
nelle situazioni più difficili…non vedi l’ora di iniziare l’allenamento oppure
sei disposto a lavorare anche di domenica…la tua mente è sempre lì…è sempre indirizzata
verso ciò che vuoi. Anche quando sei con gli amici, pensi solo al nuovo progetto o alla prossima
partita, parli solo di quello sino a diventare un logorroico rompicoglioni.
È come quando ci si innamora perdutamente, anche se il tuo
sentimento non è ricambiato tu continui a pensarci a lottare e soffrire, e sarà
sufficiente un sorriso o una carezza per portarti ad abbracciare le nuvole e provare
fugacemente il gusto dolce della felicità.
“Volere” è il segreto
che ti consente di affrontare qualsiasi cosa. Anche quando tutti ti guardano
con stupore e compassione.
Ma come sempre in natura esiste una controparte che porta a distruggere
tutto, a riequilibrare la situazione, a riportarti a terra, a placcarti…
È il dovere…
Quando in un’azienda o in una squadra il Dovere supera il
Volere…tutto finisce. Il Dovere immobilizza le anime quasi quanto la paura.
Se chiudi per un attimo gli occhi e pensi: Devo giocare, Devo allenarmi, Devo Lavorare,
Devo pagare il mutuo, Devo farcela, Devo
vincere, devo…devo…devo..
Ti accorgerai che la pressione sanguigna sale, lo stomaco si chiude come il diaframma di una vecchia macchina fotografica, le ginocchia diventano instabili…la paura aumenta e il cervello viene martellato da una sola domanda “e se non ci riesco???”… ma devo farcela!!!! Ma se non ci riesco è tutto finito, se non ci riesco sarà il disastro, l’umiliazione, la sconfitta..
Ti accorgerai che la pressione sanguigna sale, lo stomaco si chiude come il diaframma di una vecchia macchina fotografica, le ginocchia diventano instabili…la paura aumenta e il cervello viene martellato da una sola domanda “e se non ci riesco???”… ma devo farcela!!!! Ma se non ci riesco è tutto finito, se non ci riesco sarà il disastro, l’umiliazione, la sconfitta..
Il Dovere va bene per le cose semplici e per gli stupidi…ma
quando l’impresa è importante, quando l’obiettivo è difficile,
quando si vuole veramente vincere…il “dovere” non serve a nulla, anzi è
distruttivo.
Dovete fare, dovete impegnarvi, dovete, dovete, dovete….ma
vaffankulo!!!!!
Quando giochi a Rugby capita che ti ritrovi a pochi metri
dalla meta avversaria, sei lì con i tuoi compagni e provi a superare gli ultimi
ostacoli. Lo scontro si fa duro. Provi, spingi, lotti…ma gli avversari ti
bloccano, ti fermano, ti placcano..
Ci si ritrova come in una anacronistica guerra di trincea…tutti
nelle loro posizioni. Con repentini attacchi che inutilmente si infrangono
contro l’avversario. Le forze sono equilibrate. Nessuno avanza e nessuno
indietreggia.
Solo due soluzioni sono possibili. La sortita di un unico
uomo, che con capacità e furbizia, riesce a scavalcare la linea avversaria o la
Voglia di vincere…quella che porta tutta la squadra a spingere e avanzare…Se
una squadra Vuole veramente arrivare in meta nessuno la può fermare…
Ma se la sortita di un uomo può essere sufficiente per una
singola meta, per poter vincere la partita ci vuole la Voglia di tutti….
Volere è la forza che porta al coraggio, alla cattiveria
positiva, alla mentalità vincente..
Invece ogni volta che il dovere entra in un gruppo, in un’azienda
o in una squadra tutto si trasforma.. da persone pronte ad affrontare
situazioni impossibili, a lottare, a vincere... tutti si tramutano in un gruppo
burocratizzato dove ci saranno i bravi e i cattivi, quelli che rispettano e
quelli che si imboscano….si arriverà alla gestione ordinaria della società…alla
furbizia, alla triste quotidianità alla crescita "0".
Volere e Dovere…
1 commento:
miglior post non poteva essere postato, (lp) le tue parole rispecchiamo quello che vorrei pensasse la mia squadra. ma a volte ho la sensazione che sia solo un sogno.
tm
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