L'esame di terza

Questa mattina mio figlio Alberto ha la prova orale per l’esame di terza media.

Lo sappiamo che a 13 anni, i ragazzi, sono ancora una strana miscela tra bambini e ragazzotti e che l’esame non è certo difficile.
Ma è anche vero che ogni prova è dimensionata per l’età.... e che per un ragazzino, l’esame di terza media, è la prima vera prova scolastica.

Alberto in questa occasione ha già imparato che la legge di Murphy esiste veramente. Era convinto che non lo interrogassero tra i primi e che poteva prepararsi con più tranquillità durante il fine settimana ed invece oggi è li.. nel primo gruppo di studenti del primo giorno degli orali. Che stress!!!! Ieri sera tutta la famiglia era unita ed impegnata a stampare tesine e controllare i quaderni. Che stanchezza!!!!

Questa mattina si è svegliato e ha chiesto a sua madre se poteva mettersi qualcosa di più elegante, voleva una camicia bianca. Si è vestito, ha preparato lo zaino ed è partito convinto.

Sulla porta, sua madre ed io, eravamo pronti per dargli gli ultimi consigli. Lui ci ha guardato, ha sorriso è ha pronunciato una semplice ed efficace frase “La finite di rompere!!! Andrà tutto bene state tranquilli…”.

Ora io sono qui che aspetto e non vedo l’ora di vederlo arrivare. Sono preoccupato! Chissà se è andata bene o se arriverà con le lacrime agli occhi?… non lo so!!! So solo che neppure quando dovevo affrontare i peggiori esami dell’università mi sentivo tanto nervoso.

Adesso, mentre lo aspetto, penso a mio padre e al giorno della mia laurea. Era lì all’inizio non parlava, ma dopo l’esposizione della tesi di laurea, mentre tutti festeggiavamo nell’atrio davanti alla classe, lui era lì sorrideva e diceva frasi senza molto senso. Mia madre invece non parlava. Sorrideva e basta.
Erano lì tutti e due sorridenti e felicemente emozionati.

Ricordo che provai un forte senso di tenerezza nei loro confronti. Tenerezza e gratitudine erano i due sentimenti che attraversavano il mio corpo.

Quel giorno stava cominciando una nuova fase della mia vita. Ero pronto e avevo voglia di cambiare il mondo per questo motivo credo che i sentimenti dei miei genitori non fossero la mia principale priorità e il loro sorriso è rimasto nei miei ricordi e nelle vecchie fotografie di quella giornata.

Ricordi e fotografie...Le tipiche cose che di solito si chiudono nei casetti della memoria e nei cassetti degli armadi.

Oggi sono qui che aspetto Alberto, mi sento stanco e sono preoccupato. Spero che possa ottenere ciò che vuole e che torni a casa spavaldo e sorridente.

Intanto, aspetto e penso a mio padre ed a mia madre, penso a quanto mi abbiano sostenuto, a quanto mi abbiano voluto bene.
In quegli anni la mia vita correva verso il futuro. Io crescevo, mi divertivo e pensavo “ma perché si preoccupano tanto?”.

Adesso sono io che aspetto mio figlio. Lui, sicuramente, mi considererà solo un papà un po’ troppo stressato…

La cosa è veramente divertente. La vita è divertente e la sua ciclicità infallibile.

La vita va avanti e non si ferma...ma in questo piccolo momento, sono qui preoccupato e spero solo che lui torni presto… anche perché la curiosità di sapere come è andata mi sta rendendo nervoso!!!!

Opps… suona il citofono.. vado!!!!!! sul mio viso è già stampato il sorriso inebetito da papà preoccupato .... avanti così

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